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Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
 
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L'impulsività
Come gestire le proprie reazioni
impulsività
impulsività

L'impulsività rappresenta la tendenza alla messa in atto di comportamenti agiti senza un'attenta valutazione delle conseguenze che l'azione può comportare.

Si agisce impulsivamente quando si risponde ad uno stimolo in maniera immediata, quasi automatica, senza pensare.

Un esempio può essere rappresentato dal rispondere subito ad una presa in giro con aggressività, senza valutare se l'altra persona stia scherzando o abbia l'intento di ferirci.

Lo stimolo a cui si risponde in maniera repentina può nascere sia all'esterno si all'interno della persona stessa.

Un esempio del secondo caso può essere rappresentato dal comprare un oggetto eccessivamente costoso per il solo fatto di desiderarlo, senza pensare se ce lo si possa permettere o meno.

L'impulsività è, dunque, l'incapacità di resistere ad un impulso o ad un desiderio.

La persona impulsiva, prima di mettere in atto il comportamento generalmente avverte una crescente tensione interna.

A mano a mano che questa tensione cresce la persona sente sempre più il bisogno di ripristinare uno stato di tranquillità, vendicandosi di un ingiuria, mangiando o inserendo l'ennesimo gettone nella slot machine.

Tuttavia, nonostante l'azione impulsiva sia stata messa in atto per riuscire a rilassarsi eliminando la tensione, spesso le persone impulsive tendono a sentirsi in colpa per ciò che hanno fatto, con continui autorimproveri e promesse a sé e agli altri di non rimettere in atto l'azione.

Se, dunque, l'agito impulsivo è una modalità che viene messa in atto per potersi sentire bene e liberarsi da una sensazione negativa, spesso questa stessa azione è la causa di forti sentimenti di vergogna e disprezzo.

L'impulsività naturalmente non sempre rappresenta un elemento negativo.

Tratti di impulsività, infatti, si possono associare a capacità di prendere decisioni velocemente, dinamicità, flessibilità di pensiero ed azione, intraprendenza.

L'impulsività, tuttavia, molto spesso può causare numerosi errori, in alcuni casi anche con gravi conseguenze.

L'impulsività si associa spesso a problematiche psicologiche, con differenti manifestazioni negli uomini e le donne.

Tra gli uomini in genere l'impulsività si esprime in:

  • Disturbi del controllo degli impulsi

  • Uso di sostanze

  • Alcolismo

  • Aggressività

  • Disturbo da gioco d'azzardo

  • Piromania

  • Comportamenti sessuali compulsivi

  • Disturbo antisociale di personalità.

Nelle donne si ritrovano più spesso:

  • Cleptomania

  • Disturbo da shopping compulsivo

  • Disturbi del comportamento alimentare (bulimia o binge eating)

  • Tricotillomania

  • Comportamenti autolesivi

  • Disturbo borderline di personalità.

Al polo opposto dell'impulsività troviamo l'autocontrollo.

L'autocontrollo è la capacità di regolare i propri pensieri, emozioni, bisogni e comportamenti.

La persona con un buon autocontrollo è capace di differire la soddisfazione dei propri bisogni, attendendo, ad esempio, che la cena sia pronta senza mangiare snack nell'attesa o picchiare la propria partner perché in ritardo nella preparazione.

Anche l'autocontrollo si può esprimere in modalità disfunzionali.

Un eccessivo autocontrollo, infatti, può impedire la realizzazione dei propri desideri o inibire comportamenti utili a fa sì che gli altri rispettino i nostri diritti.

Diverse sono le tecniche per gestire la propria impulsività.

La prima consiste nel prendersi un tempo tra lo stimolo e la risposta.

Può essere utile fare dei respiri profondi e contare fino a 10 prima di agire.

Questo intervallo può permettere, ad esempio, di valutare il contesto in cui si è presentato tale stimolo, mettendo così in atto l'azione più adeguata a seconda del luogo dove ci si trova.

Attendere prima di rispondere permette, inoltre, di avere il tempo di valutare le conseguenze e di considerare quale sia l'obiettivo che si vuole raggiungere.

Se si stanno risparmiando soldi per sostituire l'auto vecchia, ad esempio, può essere utile prendersi del tempo e valutare se il desiderio di comparsi un nuovo smartphone sia compatibile o meno con il nostro obiettivo di avere un auto funzionante.

Attendere prima di rispondere ad uno stimolo interno od esterno è utile anche per valutare il proprio comportamento precedente.

Pensare, ad esempio, se la fame che si sente sia dovuta a un vero e proprio bisogno di nutrimento o sia un modo per gestire l'ansia o la noia, oppure se il comportamento dell'altro può essere stato in qualche modo stimolato da qualcosa che abbiamo fatto o detto.

Se il proprio agire è caratterizzato da condotte impulsive che comportano spesso conseguenze negative per se stessi può essere utile chiedere una consulenza ad uno psicologo.

Attraverso una psicoterapia è possibile imparare a gestire le proprie pulsioni e, soprattutto, comprendere la causa di atli agiti impulsivi così da poter modificare ciò che ci induce continuamente a fare o farsi del male.

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Bibliografia

  • Cornlodi Cesare (1996). Impulsività e autocontrollo. Interventi e tecniche metacognitive, Erikson.

  • Gabbard Glen O. (1990). Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina.

  • Sims Andrew (2009). Introduzione alla psicopatologia descrittiva, Raffaello Cortina.

  • Whiteside, S.P. Et al. (2001). The five factor model and impulsivity: Using a structural model of personality to understand impulsivity, Personality and Individual Differences, 30, 669–689.

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