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Il benessere psicologico lavorativo è diventato negli anni un tema sempre più di primo piano.
Termini come “stress”, “burnout”, “mobbing” sono ormai di uso comune tanto tra i lavoratori dipendenti quanto tra i dirigenti e i liberi professionisti.
Sempre più è cresciuta, dunque, la consapevolezza dell’importanza di porre l’attenzione al benessere dei lavoratori e delle potenziali conseguenze che una condizione lavorativa negativa può causare per la salute fisica e psichica.
Ecco un elenco sintetico e non esaustivo degli effetti di un luogo di lavoro non attento al benessere psicologico delle persone:
- Mobbing: azione volontaria di esclusione di un lavoratore da parte della stessa azienda o da un collega di parigrado o superiore con il fine di spingerlo ad una totale sottomissione o alle dimissioni.
Il mobbing può portare, tra le altre cose, allo sviluppo di ansia, depressione, disturbi del sonno, dell’alimentazione e sintomi psicosomatici.
- Burn-out: sindrome dovuta a una condizione di stress lavorativo prolungato. Si presenta come un lento logoramento psichico ma anche fisico dovuto alla mancanza di energie utili per affrontare le routine quotidiane.
Può condurre ad una sensazione di distacco mentale, atteggiamento di indifferenza e cinismo verso i datori di lavoro o i propri clienti.
- Un ambiente stressogeno, fortemente esigente e poco attendo alle dinamiche interpersonali può avere effetti negativi importanti sulla performance.
Il malessere lavorativo induce, infatti, a demotivazione, disattenzione, e insoddisfazione con conseguente minor impegno lavorativo.
Si evince che l’attenzione al benessere psicologico non è solo importante per la salute del personale ma anche per le aziende stesse.
Dipendenti che vivono un senso di disagio e malessere lavorativo sono lavoratori demotivati, stanchi, arrabbiati e questo può portare ad un maggior numero di dipendenti in malattia, una minor efficienza, licenziamenti continui.
Quali azione intraprendere per creare un ambiente di lavoro attento allo stato di benessere dei lavoratori?
- Creare un ambiente accogliente e supportivo: un ambiente aperto alle discussioni, alla messa in discussioni e pronto ad ascoltare il punto di vista di tutti.
- Psicoeducazione: azioni di sensibilizzazione sulla questione della salute menatele al fine di evitare stigmatizzazioni e aumentare l’attenzione a quelle dinamiche organizzative e relazionali che possono portare alla genesi di malessere psicologico.
- Cerare un ambiente coinvolgente e motivante.
- Monitoraggio del clima aziendale: per avere una chiara e puntale visione della situazione attuale così da poter intervenire tempestivamente sulle situazioni disfunzionali, evitando che si strutturino e portino a conseguenze più gravi.
- Attività volte direttamente all’incremento del benessere come, ad esempio, sessioni di yoga o mindfulness e predisporre stanze per la meditazione, yoga o mindfulness.
Certamente tali strumenti sono utili solo se accompagnati da una cultura aziendale attenta al benessere dei propri lavorativi altrimenti il rischio è che possano essere percepiti come un qualcosa di circostanza e in contraddizione con le reali condizioni lavorative.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
Roma e online
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Bibliografia
- Argentero P., et al. (2016). Psicologia del lavoro, Raffaello Cortina Editore.
- Cheli E. (2018). Benessere psico-sociale e qualità della vita, Montespertoli, MIR Edizioni.
- Francesco Avallone (2021). Psicologia del lavoro e delle organizzazioni. Costruire e gestire relazioni nei contesti professionali e sociali, Carocci.
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