Al giorno d’oggi in Italia sempre più persone decidono, a volte per necessità, altre perché alla ricerca di nuovi stimoli, di lasciare il proprio Paese di origine per trasferirsi all’estero.
Sebbene in linea generale un trasferimento, anche all’estero, non è di per sé una situazione pericolosa, può generare, come tutti i cambiamenti nella vita, risonanze sul benessere psicologico di una persona.
Un cambiamento, infatti, si configura sempre come uno stress.
Un trasferimento all’estero genera inevitabilmente una pressione nell’armonia psichica con effetti differenti a seconda di chi vive tale pressione e del modo in cui cerca di porvi rimedio.
La persona, infatti, si trova nella necessità di ricercare un nuovo equilibrio per adattarsi alla nuova situazione.
Questa ricerca pone inevitabilmente alcune sfide, tra cui le più importanti sono:
- separazione dalla propria famiglia
- perdita della propria rete sociale
- cambiamento lavorativo
- cambiamento del contesto ambientale di vita
- impatto con una nuova cultura
La prima sfida che deve affrontare chi decide di espatriare è sicuramente l’elaborazione della separazione dalla propria famiglia e dai propri cari.
Tale separazione può spesso attivare vissuti angosciosi di vuoto e senso di abbandono.
Angosce che vengono rafforzate dal fatto che in un nuovo Paese l’espatriato non può contare, almeno inizialmente, in una rete sociale solida cui fare affidamento facendolo sentire fragile di fronte alle avversità della vita.
Rispetto alla separazione dalla propria famiglia, inoltre, spesso può presentarsi un vissuto di senso di colpa per non essere presente nella vita dei propri cari e non potersi, dunque, occupare di loro.
Un altro aspetto che può generare difficoltà nell’adattamento alla nuova vita è di sicuro l’impatto con una nuova cultura.
Sebbene l’entità delle differenze culturali possa variare enormemente a seconda del Paese in cui si arriva, è inevitabile che si evidenzino differenti stili di vita e differenti modalità di percepire l’esistenza.
Espatriando in un Paese diverso si perdono, infatti, i propri punti di riferimento con inevitabile sensazione di smarrimento e destabilizzazione con effetti sul proprio senso di identità personale.
Sebbene i dati non evidenzino una maggiore presenza di difficoltà psicologiche o veri e propri disturbi psicopatologici negli espatriati rispetto a chi rimane a vivere nel proprio Paese di origine, è importante comunque non sottovalutare l’impatto dello stress che un trasferimento all’estero può avere sul proprio equilibrio personale.
Le problematiche psicologiche maggiormente incontrate negli Italiani espatriati sono:
Se, dopo essersi trasferiti all’estero, ci si rende conto che tale cambiamento ha comportato maggiori difficoltà di quanto si fosse pensato, è importante chiedere aiuto ad un professionista psicologo.
Grazie ad un percorso di psicoterapia si può imparare a gestire l’impatto dello stress dovuto all’espatrio, ad elaborare i processi di separazione dalle relazioni importanti.
Una psicoterapia, inoltre, permette di ritrovare un senso più solido di identità con effetti benefici sulla propria autostima, capacità relazionali e lavorative.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
Roma e online
- Via della Lega Lombarda, 13
- Via Gioacchino Volpe, 50
3896048980
info@psicologodellerelazioni.it
www.psicologodellerelazioni.it
Articoli correlati
Bibliografia
- Andrighetto; Riva (2020). Psicologia sociale. Fondamenti teorici ed empirici, Il Mulino.
- Leone Giovanna et al. (2013). La psicologia sociale. Processi mentali, comunicazione e cultura, La terza.
- Vitale R.; Terranova Cecchini R. (2015). Accogliere il migrante. Tecniche di psicologia transculturale in situazioni di emergenza, Psiconline.
|