L’uomo non è un essere isolato ma vive, agisce e cresce all’interno di un contesto sociale fatto di persone e relazioni.
La famiglia è uno dei tanti contesti sociali in cui ci ritroviamo a vivere e a cui è necessario adattarsi.
La vita psichica di una persona è, infatti, regolata dalle caratteristiche psichiche del suo gruppo di appartenenza, primo fra tutti la sua famiglia.
La struttura è ciò che permette alla famiglia di portare a termine i propri compiti e di adempiere ai propri doveri.
Con il concetto di struttura familiare si intende l’insieme di richieste e norme relazionali che determinano le modalità in cui i componenti della famiglia interagiscono tra loro e con il mondo esterno.
I confini sono un elemento essenziale all’interno della struttura familiare e sono ciò che consente ad una famiglia di rispondere in maniera funzionale o meno ai problemi che la vita pone ogni giorno.
I confini sono ciò che permette di individuare ciò che appartiene ad un determinato gruppo familiare.
Conoscere in maniera chiara chi appartiene ad un gruppo familiare è essenziale, infatti, per favorire lo sviluppo del senso di appartenenza ed identità in ciascun membro della famiglia.
In assenza di confini chiari tra ciò che è dentro o fuori si corre il rischio che nel bambino si strutturi una diffusione di identità che spesso in età adulta si associa a vari disturbi psicologici.
I confini, inoltre, pemettono di distinguere i vari sottosistemi all’interno del gruppo familiare.
I tre sottosistemi fondamentali sono:
- il sottosistema dei coniugi
- il sottosistema genitoriale
- il sottosistema dei figli.
Perché una famiglia possa rispondere in maniera funzionale ai vari problemi in cui incorre, facilitando così uno sviluppo sano nei propri membri, è necessario che i confini di ogni sottosistema abbiano le seguenti caratteristiche:
- devono permettere ai membri del sottosistema di esercitare le loro funzioni senza interferenze esterne,
- devono permettere il contatto tra i vari componenti all’interno di ciascun sottosistema e tra sottosistemi differenti,
- devono essere chiari e definiti.
Sulla base della tipologia di confini si possono individuare due tipologie di famiglie:
- famiglie invischiate: eccessivo coinvolgimento tra i vari membri della famiglia. Un esempio può essere l’atteggiamento di ipercrontrollo di certi genitori sui propri figli.
- famiglie disimpegnate: famiglie in cui i vari membri comunicano e si relazionano tra loro poco o per nulla e tendono a passare la maggior parte del proprio tempo fuori dalle mura domestiche.
L’invischiamento e il disimpegno rappresentano i due poli di uno stesso continuum su cui ogni famiglia può essere collocata a seconda del tipo di interazioni che maggiormente avvengono al suo interno.
Un eccessivo invischiamento o disimpegno può indurre in uno o più membri della famiglia lo sviluppo di sintomi psicopatologici, a volte anche gravi.
In queste situazioni si è dimostrata utile la Psicoterapia sistemico-relazionale.
Lo psicologo, fungendo da costruttore di confini, permette una maggiore comunicazione nelle famiglie disimpegnate e minore pressione emotiva in quelle invischiate, permettendo così a ciascun componente della famiglia di ritrovare la propria autonomia e sviluppare la propria identità in assenza di costrizioni ed eccessivi divieti.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
Roma e online
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3896048980
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Bibliografia
- Malagoli Togliatti M.; Telfener U. (1983).La Terapia Sistemica. Nuove tendenze in terapia della famiglia, Astrolabio.
- Minuchin Salvador (1978). Famiglie e terapia della famiglia, Astrolabio.
- Minuchin Salvador (1982).Guida alle tecniche della terapia della famiglia, Astrolabio.
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