La motivazione rappresenta l’insieme dei fattori che inducono ed orientano i nostri comportamenti.
La motivazione, dunque, si potrebbe definire come la causa delle nostre azioni e scelte.
Ogni comportamento è, infatti, mosso da una causa e diretto verso un fine.
Spesso, tuttavia, le motivazioni dei nostri comportamenti sono inconsce, non si ha una consapevolezza chiara ed esplicita del perché tendiamo a comportarci in un determinato modo.
Le cause che inducono un’azione possono essere categorizzate su tre livelli che si integrano a vicenda e che diventano sempre più complessi:
- comportamento riflesso: risposta automatica e non appresa, controllata dal midollo spinale, che ha l’obiettivo di mantenere stabile l’equilibrio omeostatico.
- istinti: a differenza dei riflessi, che sono comportamenti semplici, gli istinti consistono in una sequenza comportamentale più o meno complessa tipica di ciascuna specie. Sono comportamenti spontanei ed attuabili, modificabili solo in maniera limitata.
Come i riflessi, hanno il fine di mantenere l’omeostasi con l’aggiunta di componenti emotive, come rabbia o piacere.
- comportamento motivato: comportamento intenzionale, tipico dell’essere umano, regolato a livello della corteccia celebrale.
Maslow suggerisce che alla base dei comportamenti motivati ci siano alcuni bisogni che le varie azioni cercano di soddisfare.
I bisogni non presentano tutti lo stesso grado di capacità di stimolare l’azione, alcuni, infatti tendono ad avere una maggiore forza motivazionale in base a quanto siano necessari per la sopravvivenza.
Tali bisogni si possono disporre lungo una scala, da bisogni primari a secondari.
Bisogni primari:
- bisogni fisiologici
- bisogni di sicurezza
Bisogni secondari:
- bisogni di appartenenza ed amore
- bisogni di riconoscimento e approvazione
- bisogni di realizzazione del sé
- bisogni di trascendenza (ricerca del significato della vita)
Secondo Maslow, la motivazione per i bisogni secondari si attiva solo dopo che i bisogni primari sono soddisfatti.
Gli studi attuali hanno evidenziato la validità dell’ipotesi di una gerarchia delle motivazioni.
Il sistema cerebrale, infatti, è composto da un’architettura complessa composta da strutture più antiche da un punto di vista evolutivo, che guidano la soddisfazione dei bisogni primari, e da strutture che si sono venute a creare in tempi più recenti e che guidano i comportamenti legati ai bisogni secondari.
Tuttavia, alcuni studiosi hanno criticato la teoria secondo cui la motivazione ad attivare certi comportamenti sarebbe strettamente legata al soddisfacimento dei bisogni fisiologici.
Non esiste sempre, ad esempio, un collegamento diretto tra ciò che mangiamo e ciò di cui abbiamo bisogno da un punto di vista biologico.
Si pensi al problema dell'obesità dove è evidente che il mangiare si collega ad aspetti psicologici come il controllo dell'ansia.
Harlow ha dimostrato che il legame che i cuccioli stabiliscono con la madre sono indipendenti dal ricevere nutrimento e che, dunque, i bisogni fisiologici non possono spiegare da soli la motivazioni a creare legami duraturi.
Bowlby, rifacendosi agli esperimenti di Harlow, ha dimostrato che il legame di attaccamento bambino-madre costituisce un sistema motivazionale primario.
La tendenza a creare un legame con i caregivers è risultato avere una componente ereditaria che predispone una propensione innata a cercare la vicinanza protettiva di un membro della propria specie, ritenuto in grado di offrire cura, quando ci si percepisce vulnerabili ai pericoli.
Negli esseri umani i comportamenti di attaccamento sono osservabili lungo tutto il ciclo della vita e tendono a motivare molti dei nostri comportamenti.
Secondo le nuove ricerche si possono distinguere i seguenti sistemi motivazionali:
- sistema interpersonale: regola i comportamenti diretti ad un fine sulla base dell’esperienza emotiva. Questo sistema permette di comprendere le azioni e le scelte in base alle relazioni interpersonali in cui vengono messe in atto.
- sistema dell’attaccamento: sistema motivazionale finalizzato al ricevere aiuto e vicinanza protettiva da parte di un’altra persona. Regola i comportamenti collegati alle emozioni di paura, rabbia, tristezza e distacco emotivo.
- sistema di accudimento: sistema complementare a quello dell’attaccamento. Induce le persone a prendersi cura degli altri con il fine di supportare il proprio gruppo di appartenenza
- sistema sessuale (di coppia): motiva i comportamenti legati alla formazione e al mantenimento della coppia sessuale con per permettere la riproduzione della specie e il sostentamento della prole.
- sistema agonistico: spinge i comportamenti che permettono di definire gerarchie di potere all’interno di un gruppo.
- sistema cooperativo paritetico: attiva i comportamenti che permettono a più persone di collaborare al fine del raggiungimento di un obiettivo comune.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
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Bibliografia
- Moè A. (2010). La Motivazione, Il Mulino
- Nuttin j. (1980). Teoria della motivazione umana. Dal bisogno alla progettazione, Armando editore.
- Schmalt h. D. (1986). Psicologia della motivazione, il Mulino.
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