La comunicazione è oggetto di studio di tre differenti discipline:
- la sintassi studia le caratteristiche della struttura della frase e comprende i problemi legati alla codifica e decodifica dei messaggi;
- la semantica è lo studio dei significati che vengono definiti attraverso le parole;
- la pragmatica studia gli effetti pratici e concreti della comunicazione sui comportamenti delle persone.
La Pragmatica della Comunicazione Umana è stata elaborata da Watzlawick e i suoi colleghi nella scuola di Palo Alto.
Questi studiosi hanno messo in evidenza che il comunicare non consiste solo in uno scambio di notizie ma rappresenta, soprattutto, il modo attraverso cui le persone cercano di influenzare il comportamento degli altri e le relazioni in cui si trovano.
Watzlawick e i suoi colleghi hanno individuato 5 assiomi che descrivono ogni tipo di comunicazione.
I 5 assiomi della comunicazione umana:
- Non si può non comunicare.
Comunicare è un atto comportamentale per cui anche il non parlare rappresenta un messaggio che può essere interpretato dagli altri.
Si pensi, ad esempio, ad un ragazzo in treno che ascolta della musica con gli auricolari.
Nonostante non stia emettendo messaggi verbali, le persone che lo vedono possono interpretare il suo ascoltare la musica come desiderio di non essere importunato ed ecco che il ragazzo, anche non intenzionalmente, sta comunicando qualcosa alle persone che lo circondano.
- La comunicazione presenta un livello di contenuto e un livello di relazione.
Il livello di contenuto si riferisce alle informazioni concrete che vengono trasmesse tra persone che stanno dialogando.
Il livello di relazione riguarda le informazioni che, più o meno intenzionalmente, queste persone si stanno scambiando riguardo al tipo di rapporto che esiste tra di loro.
- Le sequenze comunicative possono essere analizzate in base alla punteggiatura.
Ogni interazione è caratterizzata da una serie di scambi tra due o più persone ed ogni messaggio emesso da una persona può essere interpretato come stimolo e/o riposta ad un altro messaggio.
- La comunicazione può essere numerica o analogica.
La comunicazione numerica riguarda lo scambio di messaggi che avviene tramite il linguaggio parlato o scritto.
La comunicazione analogica riguarda la comunicazione non verbale come, ad esempio, la postura del corpo, il tono della voce, l’espressione del viso.
- Le interazioni possono essere simmetriche o complementari.
Simmetriche sono le comunicazioni che avvengono tra due persone che si pongono su uno stesso livello.
Complementari sono le interazioni tra due persone su due livelli differente in cui uno dei due occupa una posizione dominante rispetto all’atro.
Lo pragmatica della comunicazione umana ha messo in evidenza l’importante ruolo che riveste la comunicazione all’interno delle relazioni interpersonali.
Comunicazioni disfunzionali, infatti, possono generare vari tipi di psicopatologia nei rapporti tra le persone.
In una relazione sana, ad esempio, le interazioni assumono qualità differenti in maniera flessibile.
Si possono alternare, quindi, comunicazioni simmetriche o complementari.
Quando invece le comunicazioni assumono caratteristiche sempre uguali in maniera rigida si viene a creare un contesto relazionale disfunzionale.
Interazioni rigidamente simmetriche possono generare un’escalation che può culminare nella rottura del rapporto.
Comunicazioni sempre complementari possono generare un rapporto di vittima e carnefice.
Anche la punteggiatura dell’interazioni ha effetti importanti.
Si pensi, ad esempio, ad un marito ed una moglie che litigano.
Lei accusa il marito di non prestarle attenzione e di non rivolgerle mai la parola. Lui la accusa di criticarlo costantemente.
In questo esempio i due partner stanno punteggiando le loro comunicazione in maniera opposta: la moglie afferma di criticare il marito perché lui la trascura e, contemporaneamente, il marito afferma di trascurarla perché lei lo critica sempre.
Questo circolo vizioso potrebbe andare avanti all’infinito e generare una crisi di coppia perpetua alla quale i due coniugi non riescono a trovare mai una soluzione.
Le comunicazione maggiormente pericolose sono quelle in cui avviene la disconferma ovvero quando uno dei partecipanti alla comunicazione non viene prese in considerazione e si comunica come se non esistesse.
La potenziale conseguenza della disconferma è che il bersaglio di questi messaggi finisca per alienarsi.
Un altro esempio di comunicazione disfunzionale è rappresentato dalle situazioni in cui un sintomo psichico è utilizzato per inviare un messaggio agli altri.
Il pericolo in questo caso è che finché il messaggio del paziente non sia stato preso in considerazione egli non potrà mai guarire.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
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Bibliografia
- Mauro Maldonato (2002). Psicologia della comunicazione. Cibernetica, fenomenologia e complessità, Manuali di scienze psicosociali
- Watzlawick P. (2013). Il linguaggio del cambiamento: elementi di comunicazione terapeutica, La Feltrinelli.
- Watzlawick P. et al. (1971). Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, Casa Editrice Astrolabio.
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