L’importanza di offrire un sostegno alle persone affette da patologie mediche gravi venne sostenuta intorno agli anni ’50 negli Stati Uniti.
È qui, infatti, che nacquero le prime associazioni di pazienti che avevano subito operazioni mediche invasive come laringectomia, colostomia e operazione al seno.
In Italia, invece, si devono attendere circa 30 anni prima che vengano riconosciuti i diritti dei pazienti oncologici.
L’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro e la Società Italiana di Psiconcologia (SIPO) vennero, infatti, istituiti solo negli anni ’80.
Da allora, varie ricerche scientifiche hanno evidenziato, per i pazienti affetti da tumore, la necessità di affiancare alle cure mediche percorsi psicologici.
Gli studi riportano che circa il 47% dei pazienti oncologici manifesta un qualche tipo di problematica psicologica, come ansia o depressione, disturbi dell’adattamento, tratti rigidi e disfunzionali di personalità.
Di questi disturbi, solo il 10% era già presente prima della malattia.
Il restante 90%, invece, sono disturbi psichici sviluppatisi successivamente alla scoperta della malattia.
Le malattie neoplasiche, infatti, rappresentano uno stress emozionale importante che può avere effetti gravi sulla personalità e il tono dell’umore di chi ne è affetto.
Questi dati mostrano la necessità di percorsi di supporto psicologico o psicoterapia per le persone malate di tumore, al fine di prevenire l’insorgenza di disturbi psicopatologici anche gravi.
L’intervento psicologico clinico in oncologia ha come principali destinatari il malato e la sua rete sociale costituita in primo luogo dai familiari.
Gli interventi psicologici per il paziente mirano a supportarlo lungo il decorso della malattia e nei momenti particolarmente destabilizzanti, ad aiutarlo a contenere i sintomi psicologici che lo affliggono, a favorire la scomparsa di comportamenti a rischio come il fumo.
Il supporto psicologico non riguarda soltanto il periodo della malattia ma perdura anche nella fase successiva.
Per i pazienti oncologici, infatti, può non essere semplice riadattarsi alla quotidianità, soprattutto se, a causa della malattia, hanno perso il proprio lavoro o una relazione sentimentale.
Gli interventi psicologici rivolti ai familiari mirano ad aiutarli a supportare al meglio, anche emotivamente, il paziente, e a favorire il processo di elaborazione del lutto dopo l’eventuale morte del paziente.
Il sostegno ai pazienti oncologici consiste in un lavoro di equipe che prevede varie figure professionali:
- Medici
- Infermieri
- Psicologi
- Assistenti sociali
- OSS
In ambito oncologico vari possono essere gli interventi psicologici:
- le tecniche a mediazione corporea come l’ipnosi, il biofeedback o il rilassamento progressivo;
- il counselling, utile per fornire informazioni, supporto nei momenti di crisi, e per favorire il processo decisionale;
- la psicoterapia individuale e familiare;
- i gruppi di Auto Mutuo Aiuto.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
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Bibliografia
- Biondi Massimo et al. (2014). Psiconcologia, Raffaello Cortina editore.
- Cianfarini Maurizio (2010). La malattia oncologica nella famiglia. Dinamismi psicologici e aree d'intervento, Carocci editore.
- Vito Alberto (2014). Psicologi in ospedale. Percorsi operativi per la cura globale di persone, Franco Angeli editore.
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