Il fumo di sigarette è un fenomeno che si riscontra in persone di ogni genere ed estrazione sociale e che può avere importanti effetti nocivi non solo sulla saluta del singolo fumatore ma anche sulle persone che gli stanno accanto.
Perché le persone continuano a fumare nonostante i rischi?
Gli studiosi hanno evidenziato che conoscere da un punto di vista razionale gli effetti nocivi del fumo non è un elemento sufficiente per convincere le persone a scegliere di smettere di fumare.
Anzi, sembra che i fumatori conoscano molto meglio i rischi legati al fumo rispetto ai non fumatori.
Uno degli elementi che portano i tabagisti a continuare a fumare è legato alla dipendenza fisica da nicotina.
La nicotina, infatti, aumenta la produzione di neurotrasmettitori che regolano l’umore producendo una sensazione di piacere.
Smettere di fumare induce, dunque, nei primi tempi quella che viene definita “sindrome di astinenza”.
Il corpo del fumatore richiede, infatti, la continua presenza della sostanza in circolo inducendo stati di malessere come ansia, agitazione, cattivo umore, aumento dell’appetito ed insonnia se questa viene a mancare o a diminuire.
Tuttavia, la dipendenza fisica non è ciò che spinge realmente una persona ad iniziare e continuare a fumare.
Il fumo da sigaretta, infatti, è dovuto a profonde dinamiche psicologiche, molto più potenti della dipendenza da nicotina.
Spesso il fumo è un comportamento compensatorio ad un vuoto emotivo che, generalmente, trae origine dal non aver ricevuto, durante l’infanzia o l’adolescenza, una quantità adeguata di cure e affetto dai propri genitori.
La sigaretta, sempre disponibile in tasca, si viene così a sostituire a figure genitoriali fredde e distanti che non hanno risposto in maniera pronta ai bisogni del figlio.
Il fumo, inoltre, viene utilizzato spesso per gestire stati emotivi negativi, come ansia o tristezza.
Avere a disposizione una sigaretta induce nel tabagista l’illusione di potersi affidare in qualsiasi momento ne abbia bisogno ad un oggetto magico che istantaneamente gli permette di sentirsi maggiormente calmo e rassicurato rispetto alle proprie preoccupazioni.
Fumare una sigaretta permette illusoriamente al tabagista di ottenere rapidamente una sensazione di maggior benessere e senso di appagamento.
Un altro elemento che induce molte persone ad iniziare a fumare e a continuare nonostante i rischi è legata alla sensazione che tale comportamento permetta di gestire meglio le proprie insicurezze all’interno delle relazioni interpersonali.
La pratica del fumo, con i suoi movimenti prestabiliti e rituali, si configura come una sorta di protocollo motorio prestabilito rassicurante e che permette di gestire le proprie ansie legate allo stare in mezzo agli altri.
Da tutto ciò si evince quanto possa essere difficile per una persona con una dipendenza da nicotina smettere di fumare.
Un percorso di psicoterapia può permettere al tabagista di comprendere le dinamiche psicologiche alla base del suo comportamento, di raggiungere una maggiore capacità di gestione dell’ansia ed un aumento dell’autostima che lo aiuti a non dover più sentire la necessità di ricercare la sigaretta come oggetto magico di pacificazione interna.
Dott. Francesco Scaccia
Psicologo Psicoterapeuta
Roma e online
- Via della Lega Lombarda, 13
- Via Gioacchino Volpe, 50
3896048980
info@psicologodellerelazioni.it
www.psicologodellerelazioni.it
Bibliografia
- Caretti V., La Barbera D. (2004).Le dipendenze patologiche. Clinica e psicopatologia, Raffaello Cortina Editore.
- Germini Paola (2005). Psicologia del fumo. Programmi di prevenzione e metodi per smettere, Carocci.
- Girardi P., Di Giannantonio (2016). Psicopatologia delle dipendenze, Pacini Editore.
- Photo by Shannon VanDenHeuvel on Unsplash
|